Parcheggi per Disabili - Domande e risposte
Dal Sito LISDHA NEWS -Avvocato Risponde
Pensando di fare cosa utile e gradita, di seguito riportiamo, nella forma di domanda e risposta, alcune interessanti informazioni sui parcheggi per disabili raccolte da sito LISDHA NEWS.
- Posto auto riservato nell'area condominiale
Vorrei sapere se mi spetta un posto auto contrassegnato, nell'area condominiale, avevo sentito che in questo anno c'era stata una modifica.
Milena
Non mi risulta che vi siano state modifiche nella materia che viene tuttora disciplinata dal Decr. Min. Lavori Pubblici n. 236/1989. Se il condominio è stato completato successivamente all'entrata in vigore del Decreto (11 agosto 1989) ed è fornito di parcheggi, dovrà rispettare L'art. 8.2.3:
"Nelle aree di parcheggio devono comunque essere previsti, nella misura minima di 1 ogni 50 o frazione di 50, posti auto di larghezza non inferiore a m 3,20, e riservati gratuitamente ai veicoli al servizio di persone disabili. Detti posti auto, opportunamente segnalati, sono ubicati in aderenza ai percorsi pedonali e nelle vicinanze dell'accesso dell'edificio. Al fine di agevolare la manovra di trasferimento della persona su sedia a ruote in comuni condizioni atmosferiche, detti posti auto riservati sono, preferibilmente, dotati di copertura".
Purtroppo nell'articolo sopra citato non si parla di parcheggi riservati ai residenti con disabilità, ma si prevedono posti riservati ai veicoli al servizio di persone con disabilità, che potranno essere residenti o visitatori, comunque non riservati in via esclusiva. Le consiglio comunque di inoltrare una raccomandata con avviso di ricevimento all'amministratore affinché metta all'ordine del giorno della successiva Assemblea l'assegnazione di un posto auto a lei riservato e sperare che l'Assemblea approvi la mozione. Altrimenti non le resta che chiedere l'intervento del giudice di Pace.
2. Sordomuti e contrassegno
Ho 63 anni, sono sordomuto, invalidido al 50% e con la legge 104. Ho la patente speciale e da sempre viaggio in auto. Vorrei sapere se, date le mie condizione mi è possibile avere il contrassegno di libera circolazione e di sosta.
Sportelli Franco -
Per quanto riguarda i contrassegni per usufruire dei parcheggi riservati e delle corsie riservate mi permetta di ricordare a tutti i nostri lettori che il giorno che vi saranno più contrassegni che posti per parcheggiare l'automobile il contrassegno diventerà inutile. Nel suo caso non so dirle se ha diritto o meno, dipende dal grado di difficoltà nella deambulazione.
3. Parcheggi riservati occupati: come intervenire?
Recatomi alla Esselunga di Induno in un giorno di massima utenza ho visto parcheggiare un giovanotto rampante, alla guida di una potente fuori strada, sprovvista dell'apposito permesso, nell'unico posto libero riservato ai disabili. Alla mia contestazione mi ha risposto che non c'era altro posto. Contrariato mi sono recato presso la direzione del supermercato per far presente l'episodio. Mi hanno risposto di non avere alcun potere in merito e, pertanto, hanno chiamato i vigili di Induno, che a loro volta hanno dichiarato la loro incompetenza dato che il parcheggio è proprietà privata. Come si può far rispettare il diritto dei disabili alla priorità nei posti riservati su area privata?
G. L. - Induno (Va)
E' vero che essendo privato il parcheggio i vigili urbani possono avere problemi di competenza. Peraltro la direzione del supermercato ha il dovere di mettere a disposizione un certo numero di posti riservati ai disabili in proporzione alla portata complessiva del parcheggio. Essendo la proprietà libera di destinare a chi vuole una parte dei propri spazi, qualora vi siano abusi, può ricorrere alle forze pubbliche chiedendo di far rispettare la propria volontà. Anche i vigili urbani potevano intervenire visti i poteri attualmente loro assegnati. Peraltro, culturalmente, interventi sulle proprietà private possono trovare maggiore risposta chiedendo l'intervento ai carabinieri od alla polizia. Chiederemo comunque alle associazioni di svolgere una campagna di sensibilizzazione dei dirigenti dei supermercati e anche dei vigili.
4. Parcheggi riservati
Sono affetto da tetraplegia spastica con patente speciale e con notevoli difficoltà di spostamento in carrozzina. Siccome non possiedo un garage né un posto macchina vicino alla mia abitazione ed i posteggi pubblici sono lontani, chiedo se sia possibile ottenere uno spazio riservato sulla strada antistante al cancello del palazzo ove abito.
Mario Pavani - Como
Il regolamento al codice della strada (Dpr 610/96) ha previsto un'ipotesi di questo genere stabilendo all'art.381, comma 5 che:"nei casi in cui ricorrano condizioni di invalidità della persona interessata, il Sindaco può, con propria ordinanza, assegnare a titolo gratuito un adeguato spazio di sosta individuato da apposita segnaletica indicante gli estremi del "contrassegno invalido" del soggetto autorizzato ad usufruirne". Il disabile che è già in possesso del "contrassegno invalido" dovrà presentare specifica richiesta motivandola con riferimenti alla alta densità di traffico nella zona interessata (che può essere anche il luogo di lavoro), indicando il possesso o comunque la disponibilità dell'autoveicolo e l'abilitazione alla guida.
5. Parcheggio vicino a casa
Gradirei sapere se un disabile non patentato "munito di regolare permesso rilasciato dal comune" ha diritto ad avere un posto riservato in prossimità della sua abitazione onde garantirgli l'accesso.
Lettera firmata
Ogni situazione va valutata caso per caso anche se qualora il disabile debba avvalersi di un autista normodotato per guidare l'autovettura si può presumere che gli sia meno necessaria l'individuazione di un posto accessibile nelle vicinanze della propria abitazione.
Occorre considerare inoltre che per il semplice parcheggio, carico e scarico il contrassegno consente la sosta praticamente quasi ovunque.
6. Segnale di parcheggio non regolamentare?
Sono il padre di una ragazza non deambulante, studentessa universitaria,
che quotidianamente accompagno all'università assistendola anche nel corso delle lezioni. Da circa un mese ogni volta che arrivo nel parcheggio delle autovetture antistante l'università, trovo un signore che, senza la
concessione per l'occupazione del parcheggio riservato ai disabili, sosta
con la sua autovettura nel parcheggio medesimo abusivamente. Alla mia richiesta di non occupare il parcheggio ha obiettato che poteva farlo in quanto il segnale non era regolamentare essendo sprovvisto della indicazione dell'ordinanza sindacale sul retro, così come prevede il nuovo codice della strada. Ho telefonato all'ufficio segnaletica stradale del comune dove mi hanno confermato la validità del segnale così come sancito da due sentenze della Corte di Cassazione. Chi ha ragione?
Salvatore De Luca, Viterbo
Nella sentenza n. 6474 del 18 maggio 2000, la Cassazione, sezione III, dichiara che: "Col secondo motivo viene denunciata violazione dell'art. 77, comma 7, del regolamento di esecuzione e di attuazione del codice della strada, nonché insufficiente e contraddittoria motivazione per avere il pretore ritenuto irrilevante la mancanza, sul retro del segnale stradale che prescriveva il limite di velocità, di gran parte delle indicazioni obbligatorie prescritte dalla indicata disposizione, erroneamente opinando che la scritta "Anas" ed il marchio della ditta che aveva fabbricato il segnale fossero sufficienti "per escludere che potesse trattarsi di un cartello abusivamente apposto". Sostiene che, non essendo provata la legalità della prescrizione segnaletica, neppure risultava provata la responsabilità dell'Esposito. 2.2. Anche tale censura è infondata. Il pretore, con accertamento di fatto niente affatto illogico, ha ritenuto che il cartello fosse autentico. Il ricorrente non assume che, in ragione della insufficienza delle indicazioni (sul retro) del segnale, egli non avesse potuto cogliere il contenuto della prescrizione (regolarmente raffigurata sul davanti), al cui rispetto era dunque tenuto, non essendo dall'art. 77, comma 7. reg. c.d.s. previsto che la omissione delle indicazioni formali dalla stessa disposizione contemplate esima l'utente della strada dall'obbligo di rispettare la prescrizione espressa dal segnale. Quelle indicazioni hanno infatti lo scopo di consentire agli stessi organi della pubblica amministrazione di controllare la regolarità della fabbricazione e della collocazione del segnale; e di rimuovere quelli apposti da soggetti che siano privi del relativo potere o che lo abbiano esercitato in violazione delle disposizioni che ne fissano le modalità di esercizio. 3. Il ricorso va conclusivamente rigettato. Non avendo l'intimato prefetto svolto attività difensiva, non sussistono i presupposti per provvedere sulle spese."
Sul punto si è recentemente espresso il GdP di Genova: "Le scritte sul retro del cartello non possono considerarsi assoggettate a regolamentazione cogente, avendo avuto il legislatore testualmente limitare alla sola "parte anteriore visibile agli utenti" una tutela privilegiata nei confronti di varianze o difformità (?)
Altre sentenze della Cassazione hanno stabilito che una difformità del cartello rispetto alle prescrizioni normative determina l'illegittimità del segnale solo quando questa differenza sia tale da rendere il cartello inidoneo ad assolvere la funzione assegnatagli. Le consiglio di richiedere la rimozione forzata del veicolo in sosta abusiva.
La disabilità nella società di oggi
Per una nuova filosofia della disabilità
(di Roberto Rosso*)
«La disabilità nella società di oggi - scrive Roberto Rosso - non è vista come un valore in cui potersi riconoscere, ma come un difetto da mascherare, da capire, da accettare, da accogliere, ma che sempre difetto resta. Dobbiamo proporre dei modelli credibili di vita che non siano lo scimmiottamento ridicolo di ciò che non possiamo essere, ma l'incarnazione del nostro modo di vedere il mondo, desiderabile e perseguibile in quanto tale»
Disegno di Altan per «DM», giornale nazionale della UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare). per gentile autorizzazione di quest'ultima AssociazioneÈ estremamente stimolante, oggi, parlare di "filosofia della disabilità", perché offre l'opportunità di considerare quest'ultima sotto una veste completamente nuova. Intendere filosoficamente la disabilità vorrebbe dire offrire un cambio di paradigma radicale a quanti la vivono, uno sguardo nuovo che potrebbe - e a mio avviso dovrebbe - essere alla base del progetto di inserimento socioeducativo di qualsiasi disabile.
La disabilità, infatti, è stata finora vissuta - dagli abili, ma anche e soprattutto dai disabili - come un deficit costitutivo rispetto al naturale essere nel mondo del soggetto, un ostacolo da aggirare, da abbellire, da ignorare, ma comunque sempre il punto focale attorno al quale ruota tutto il resto, dai modelli proposti, ai progetti di aiuto, alle offerte di inserimento.
La stessa idea di divers-abile - per quanto in voga in questo periodo - sembra proprio andare in questa direzione, nel tentativo di aggirare un ostacolo che comunque rimane a fondamento dell'approccio alla realtà. Perciò, quando mi pongo rispetto al mondo come "non abile", o anche quando penso di dover faticosamente industriarmi ad essere abile in altra maniera, non sposto per nulla il problema e sono comunque costretto a definirmi rispetto al concetto di un'abilità che mi è in se stessa inaccessibile.
La riflessione filosofica su questo punto potrebbe proporre la considerazione della nostra condizione come un elemento costitutivo del nostro approccio alla realtà, un guardare tra gli ostacoli che - nel momento stesso in cui cessano di essere considerati in quanto ostacoli - divengono semplici elementi imprescindibili del nostro modo di vedere il mondo.
Questa prospettiva, tuttavia, si scontra con delle difficoltà oggettive nel mondo in cui viviamo, primo fra tutti un problema terminologico molto indicativo del problema che propongo, ossia l'impossibilità di definirci per ciò che siamo, ma di dover partire da ciò che non possiamo essere: disabili, diversabili, invalidi, handicappati sono tutte definizioni che ci considerano "rispetto a ciò che non siamo". La filosofia della disabilità vorrei dunque che fosse il tentativo di ragionare sulla nostra condizione in termini positivi che passassero anche da proposte terminologiche più adeguate.
Ma in fondo il problema terminologico è solo indicativo di una situazione fattuale ben peggiore. Se infatti fosse solo un problema di flatus vocis, potremmo farcene una ragione e scherzarci su. Ma così non è purtroppo: i paradigmi, i modelli che la società ci propone sono sempre modelli di abilità adattata. Il disabile vive in un contesto familiare e sociale abile.
Pur rendendomi conto che non potrebbe essere altrimenti, non posso non notare come ciò rappresenti un condizionamento decisivo nel nostro approccio al reale. La disabilità nella società di oggi non è vista come un valore in cui potersi riconoscere, ma come un difetto da mascherare, da capire, da accettare, da accogliere, ma che sempre difetto resta.
Quanti eroi hollywoodiani transitati incidentalmente nella disabilità sono guariti alla fine del film? Quello su cui la mia generazione deve lavorare è proporre dei modelli credibili di vita che non siano lo scimmiottamento ridicolo di ciò che non possiamo essere, ma l'incarnazione del nostro modo di vedere il mondo, desiderabile e perseguibile in quanto tale.
Purtroppo, però, il primo ostacolo a questo cambio di prospettiva sono i disabili stessi che, cresciuti in un contesto che li pone ai margini con tante belle parole, sognano improbabili rivalse che non potranno avere.
Se i primi a considerarci disabili siamo noi stessi, se sognamo di correre i 100 metri con gli abili nonostante le nostre disabilità, rimarremo sempre vittime di un modello che costitutivamente ci è precluso.
Il nostro compito non è quello di mostrare di essere bravi quanto gli abili, in una ridicola gara che ci vedrebbe sempre a rincorrere, ma semplicemente di essere noi stessi, offrendo noi stessi come modello di vita.
Mi piacerebbe dunque che si aprisse un ampio spazio di dibattito, utile in se stesso a rinnovare gli schemi culturali alla base del mondo disabile, o quanto meno a definire la serie di temi che ineriscono alla filosofia della disabilità, sperando che possano essere oggetto di discussioni successive.
*Filosofo della Retorica.
11 maggio 2011
Fonte: Superando
Crociere senza barriere
DIVERSAMENTE MARE
Delfinoterapia in barca a vela
Il mare non ha confini o barriere, per cui è l’ambiente ideale in cui condurre in esplorazione le persone diversamente abili.
Le associazioni Handarpermare e Marine Life Conservation scelgono la pratica della vela poiché ritengono che sia l’unica che permette di avere un contatto diretto e naturale con l’elemento marino, suscitando molteplici sensazioni.
Il progetto Diversamente mare consiste nell’organizzare crociere settimanali in barca a vela a scopo di svago, di supporto a terapie riabilitative e di socializzazione. Inoltre propone semplici lezioni sui cetacei e la biologia marina, trasformando il navigare spinti dal vento un’esperienza capace di far superare non solo i limiti fisici e psichici, ma soprattutto quelli culturali.
In questo contesto le persone disagiate dal punto di vista fisico, psichico e sociale hanno la possibilità di vedere realizzata una concreta esperienza di socializzazione ed integrazione.
Il progetto Diversamente mare si svolge principalmente nei mesi di Giugno-Luglio-Agosto e Settembre,
Imbarco e sbarco avvengono presso il bacino portuale di Imperia Porto Maurizio.
Le rotte seguite si snodano tra il ponente ligure e la Costa Azzurra.
Tutte le attività si svolgono a bordo di Estrella de Mar II, barca a vela di 13 metri con 4 cabine doppie e due bagni.
Le lezioni su balene e delfini, a seconda del percorso intrapreso, si svolgono all’inizio delle uscite in mare o durante la navigazione.
Per ulteriori informazioni e richieste di adesione contattare:
Antonella Impetuoso
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3477548722
La Redazione informa che non ha preso contatto con le Associazioni citate , ma si è limitata ad inserire nel blog la comunicazione in oggetto.
Suggerimento su barriere architettoniche
Per i disabili che volessero denunciare e far rimuovere barriere architettoniche, suggeriamo di richiederlo alle istituzioni competenti ed indicare alle autorità preposte quanto segue:
- Il 13 dicembre 2006 è stata sottoscritta la Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità , ratificata in Italia con la legge 3 marzo 2009, n. 18, allo scopo di promuovere, proteggere ed assicurare alle persone affette da handicap, il pieno ed uguale godimento del diritto alla vita, alla salute, all'istruzione, al lavoro, ad una vita indipendente, alla mobilità e, in generale, alla partecipazione alla vita politica e sociale;
- la legge n. 104/92 e s.m.i. garantisce e promuove il rispetto della dignità umana e i diritti di libertà e autonomia delle persone con handicap prevedendo, all'art. 24, che tutte le opere edilizie riguardanti edifici pubblici e privati aperti al pubblico devono essere progettate e realizzate senza barriere architettoniche e stabilendo, all'art 26, la realizzazione di tutti gli interventi necessari a consentire alle persone affette da disabilità di muoversi liberamente sul territorio;
- la perdurante inadempienza da parte di qualsiasi amministrazione costituisce una palese forma di discriminazione, perché crea e mantiene una barriera che ostacola il pieno godimento dei diritti e delle libertà fondamentali di una persona con disabilità;
si chiede di sapere
quali misure si intendano adottare in ottemperanza alle leggi vigenti in materia e all'articolo 3 della Costituzione che impone di "rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana";
Arte Insieme al Museo Omero di Ancona
ARTE INSIEME - cultura e culture senza barriere
IV EDIZIONE
Il progetto è promosso dal Museo Tattile Statale Omero, dal Liceo Artistico "E. Mannucci" di Ancona e dall'A.R.I.S.M. - F.A.D.I.S. (Associazione Regionale Insegnanti Specializzati delle Marche - Federazione Associazioni Docenti per l'Integrazione Scolastica), in collaborazione con l'Ufficio Scolastico Regionale per le Marche.
CALENDARIO EVENTI:
ANCONA:
- 6 - 29 MAGGIO, Vetrine dei negozi di Corso Garibaldi: Mostra delle opere ispirate allo stile dell'artista testimonial Walter Valentini, prodotte dagli studenti dei Licei di Urbino, Pesaro, Fano, Ancona - Jesi - Fabriano, Fermo e Ascoli Piceno.
- 7 MAGGIO, Mole Vanvitelliana, CONVEGNO "ARTE INSIEME" presso i nuovi spazi del Museo Omero alla Mole Vanvitelliana di Ancona. Interviene Philippe Daverio. Video intervista inedita a Walter Valentini e presentazione delle due opere donate dall'artista al Museo Omero.
- 11 MAGGIO, Liceo Artistico "E. Mannucci", Workshop destinati a docenti, operatori dei musei e del settore della disabilità.
- 12 MAGGIO, Da Piazza Cavour al Porto, HAPPENING con gli studenti del Liceo Artistico "E. Mannucci" di Ancona e degli Istituti Comprensivi del Capoluogo, con gli ospiti dei Centri Diurni per persone disabili e i componenti delle Associazioni degli Immigrati della città.
- 14 - 29 MAGGIO, Museo Omero, MOSTRA DELLE OPERE DI WALTER VALENTINI con dieci opere degli studenti dei Licei Artistici della Regione Marche, selezionate da apposita Commissione. La mostra sarà inaugurata in occasione della Notte dei Musei alle ore 21,30 con buffet, visite animate e laboratori.
- 23 MAGGIO ore 18,00, Facoltà di Economia, Lettura teatrale e convegno "Tu sei speciale", lettura racconto da un racconto di Lucado Max, voce Luca Violini, chitarra Antonio Del Sordo.
- 27 MAGGIO ore 17,30, Facoltà di Economia, Convegno sul tema "Limite non ostacolo alla felicità, ma punto di partenza", a cura dell'Associazione "Gli Amici de Il Piccolo Principe, Arianuova "C'è qualcosa di nuovo oggi nell'aria, anzi d'antico".
- 31 MAGGIO ore 21, Teatro Sperimentale, "Credo... non credo", spettacolo realizzato dal laboratorio teatrale Recremisi, regia di Massimo Duranti.
FABRIANO:
18 MAGGIO - 5 GIUGNO, Liceo Artistico, "Volare A(l)tro", Mostra dei lavori degli studenti del Liceo Artistico "E. Mannucci". Inaugurazione 18 maggi ore 11.
LORETO:
28 MAGGIO - 12 GIUGNO, Sala mostre, Corso Boccalini, "Il Viaggio dentro Loreto", Mostra dei lavori degli ospiti Centro Diurno Alice di Loreto. Inaugurazione 28 maggio, ore 18.30.
MACERATA:
29 APRILE - 12 MAGGIO, Galleria Galeotti, "Omaggio a Walter Valentini", Mostra delle opere degli studenti del Liceo Artistico e dell'Accademia di Belle Arti di Macerata, ispirate all'artista testimonial Walter Valentini.
PORTO POTENZA PICENA:
26 MAGGIO - 5 GIUGNO, "Il Viaggio", Mostra dei lavori mostra dei lavori degli ospiti Istituto di Riabilitazione "Santo Stefano". Inaugurazione 27 maggio, ore 17.00.
FERMO:
15 - 30 MAGGIO, Sala Piccole Cisterne, "Il Viaggio", Mostra delle opere di artisti marchigiani. Inaugurazione 15 maggio, ore 18.30.
PESARO:
19 MAGGIO - 5 GIUGNO, Spazio Leda presso Sala espositiva Pescheria, "Il Viaggio", Mostra dei lavori realizzati dai reclusi delle Case circondariali di Pesaro e Fossombrone
Inaugurazione 19 maggio, ore 11.30.
SAN BENEDETTO DEL TRONTO:
21 MAGGIO - 2 GIUGNO, Fondazione Pietraia dei Poeti, Collettiva di "Artisti Sensibili", Mostra di arti visive a cura della Fondazione Pietraia dei Poeti. Inaugurazione 21 maggio, ore 17.00.
PER ULTERIORI INFO:
http://www.museoomero.it/main?p=progetti-scuole-arteinsieme-2011