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Altre due spiagge libere per diversamente abili a Senigallia

Altre due spiagge libere per diversamente abili a Senigallia

 

Il Comune di Senigallia ha completato l’intervento concordato lo scorso anno con l’Aniep di Ancona, realizzando per la corrente stagione turistica una nuova spiaggia libera attrezzata per disabili.

Situata in prossimità degli stabilimenti balneari della CO.GE.S.CO., Lungomare Leonardo Da Vinci 5,

la spiaggia è attrezzata con camminamenti in legno, piazzole di sosta utili anche per invertire la marcia, qualora il disabile motorio si serva della carrozzina o dello scooter elettrico.

Un cartello con la scritta Accesso alla Spiaggia Libera per diversamente Abili ne segnala l’ingresso.

Poiché in questo tratto di spiaggia non esiste un servizio igienico pubblico, la CO.GE.S.SCO. ha autorizzato l’uso dei servizi igienici del suo stabilimento ai fruitori della spiaggia libera attrezzata.

Anche in questo caso sono stai predisposti in prossimità della spiaggia dei parcheggi di sosta riservati alle persone con disabilità.

Un ulteriore camminamento è stato realizzato sull’arenile di Marzocca, in prossimità del civico 41 del Lungomare Italia, a favore di alcuni disabili ivi residenti.

Ricordiamo che le due spiagge libere attrezzate realizzate lo scorso anno si trovano in zona Marzocca e zona Cesanella.

P.E.B.A.

Martedì 26 giugno 2012 si è svolta ad Ancona una conferenza stampa sul tema delle barriere architettoniche, promossa dall’ Assemblea legislativa delle Marche, dall’Ombudsman regionale e dalla Consulta regionale sulla disabilità.

Tutti hanno ribadito la necessità di rispettate le normative esistenti in particolare la legge 46 del 1986 e la legge regionale 52 del 1990, che obbligava gli enti locali ad adottare i P.E.B.A. (piani di eliminazione delle barriere architettoniche). Dalla conferenza stampa e dai resoconti giornalistici sembra che, su questa tematica delle barriere architettoniche, la Regione Marche è la parte offesa, incentrando tutte le responsabilità sui comuni.

Noi vogliamo ricordare che anche la Regione Marche ha degli obblighi, come prescrive sia la legge nazionale 46 del 1986 e sia la legge regionale 52 del 1990, i commi 2, 3 e 4 dell’art. 5 della legge regionale 52 del 1990, sono chiarissimi:
2. La giunta regionale provvede a richiedere alle amministrazioni comunali e provinciali copia dei piani di eliminazione delle barriere architettoniche degli edifici e delle opere in loro possesso, già esistenti alla data di entrata in vigore della legge 28 febbraio 1986, n. 41.
3. La giunta regionale provvede, ai sensi del comma 22 dell'articolo 32 della citata legge 41/1986, alla nomina dei commissari per l'adozione dei piani di eliminazione delle barriere architettoniche.
4. La giunta regionale presenta al consiglio per l'approvazione il piano di abbattimento delle barriere architettoniche negli edifici regionali ad uso pubblico.

Anche la Regione Marche dunque, come ente pubblico territoriale, doveva adottare i P.E.B.A. per le strutture di sua competenza, come le sedi della Regione, tutte le strutture sanitarie pubbliche come gli ospedali ecc…, ma ci risulta che questo atto non sia stato ancora adottato.

Secondo la legge sopra richiamata, la Regione doveva anche eseguire un’ opera di controllo e di verifica verso i comuni e le provincie delle Marche per verificare l’adozione dei P.E.B.A. ed eventualmente nominare un commissario ad hoc per la sua adozione, ma anche in questo caso ci risulta che la Regione non ha adempiuto agli obblighi di legge.

Vogliamo inoltre ricordare che è stata presentata in Consiglio Regionale delle Marche dal consigliere del gruppo consiliare dei Verdi Adriano Cardogna, una interrogazione sull’attuazione dei PEBA nelle Marche, che chiediamo sia discussa al più presto in Consiglio Regionale. Dalla Regione Marche si attendono risposte convincenti per la tutela dei diritti dei disabili!

da Associazione Luca Coscioni
  cellula di Ancona

Conferenza stampa 26 giugno 2012

 

L’Aniep di Ancona, in qualità di componente della Consulta regionale dell’handicap, ha partecipato alla conferenza stampa sotto riportata.

 

Barriere architettoniche, Solazzi e Tanoni: 'Serve una nuova legge'

 

Abbattere le barriere architettoniche per migliorare la qualità della vita non solo dei disabili, ma di tutti i cittadini. Lo chiede la Consulta regionale della disabilità, l'organo istituito dalla Regione nel 1996 e composto da diciotto associazioni.

Un appello accolto dal Presidente dell'Assemblea legislativa Vittoriano Solazzi e dal Difensore civico regionale, Italo Tanoni, che oggi, con il responsabile della Consulta Roberto Zazzetti, hanno sollecitato nel corso di una conferenza l'istituzione di un tavolo tecnico per affrontare il problema dell'accessibilità.“Le Marche, una regione a misura d'uomo, deve diventare un esempio nell'abbattimento delle barriere e rendere possibile a tutti l'esercizio dei diritti elementari” – ha sostenuto il Presidente Solazzi. Uffici postali, sportelli bancari, scuole, università, musei, palestre. E' un elenco infinito quello delle strutture ancora oggi inaccessibili per i disabili e la principale legge di riferimento, la legge regionale 52 del 1990, risulta superata. “Occorre aprire un tavolo di confronto – prosegue Solazzi - e fissare con precisione gli interventi da fare, le risorse necessarie e le sinergie da attivare”.L'Ombudsman regionale Italo Tanoni ha ricordato le numerose richieste di intervento che riceve da parte dei cittadini e ha annunciato che sottoporrà la questione della verifica dei P.e.b.a. (Piani di eliminazione barriere architettoniche) agli assessori regionali alla Salute Almerino Mezzolani e ai servizi sociali Luca Marconi nel corso di un incontro il prossimo 11 luglio. “Nelle Marche il 75% degli studi dei medici di base e l'80% delle farmacie sono inaccessibili per un disabile” – ha ricordato Zazzetti - Abbiamo centinaia di foto che testimoniano questi problemi, ma non possiamo fare i cani da guardia. Ogni comune deve individuare una priorità e intervenire”.

 

Fonte Vivere Ancona on-line del 27/06/2012

Benefici negati ai disabili

 

Le recenti campagne di promozione con le quali alcune compagnie petrolifere, a fine settimana,  offrono scontato il prezzo del carburante alla pompa self-service hanno messo in luce una palese discriminazione a danno dei diversamente abili.

Molte persone disabili, con ridotte capacità fisiche, non hanno la possibilità di far rifornimento per la propria auto alla pompa self-service e pertanto vengono di fatto escluse dai benefici di cui invece usufruiscono tutti gli altri utenti.

L’Associazione Disabili Aniep di Ancona con questa nota vuole dare risonanza alla precisazione di cui sopra, nella speranza di raggiungere i promotori di tali iniziative affinché studino delle soluzioni adeguate, auspicando  nel contempo una maggiore cultura e attenzione verso il mondo della disabilità.

Ancona, 27/06/2012

La Presidenza

Aniep di Ancona

Servizio domiciliare Alzheimer a Senigallia

Senigallia: ottimi risultati per il servizio domiciliare Alzheimer

Il progetto rivolto alle vittime della malattia prosegue nel 2012

 

Avviato a gennaio dello scorso anno, il Progetto domiciliare Alzheimer ha potuto svilupparsi anche nel corso del 2012 grazie al contributo offerto dal Comune di Senigallia e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Jesi, che hanno creduto nell’importanza di mettere a disposizione delle famiglie un’ulteriore opportunità nella rete dei servizi di sostegno ai disagi del nostro territorio.

La modalità sperimentale del servizio ha fornito agli operatori della cooperativa Progetto Solidarietà la possibilità di modulare l’intervento nel tempo, secondo le esigenze dei diversi utenti (oltre 20), e di assicurare a ogni nucleo familiare una proposta di sostegno molto articolata.

Il servizio è nato con l’obiettivo primario di mettere a disposizione della famiglia un operatore esperto in grado di individuare l’intervento più opportuno e gradito al malato dopo un attento ascolto delle sue attese e un preliminare confronto con i suoi familiari. In seguito, ha progressivamente spostato la sua efficacia sull’intero nucleo familiare, dal momento che l’incontro con gli operatori ha aperto alle famiglie uno spaccato più ampio sulla malattia, sui problemi legati alla quotidianità, ma soprattutto sulla dimensione dell’accettazione della malattia e delle reazioni emotive e relazionali cui i familiari sono continuamente esposti, grazie alla condivisione del problema con gli operatori e alla conoscenza di altri sostegni presenti sul territorio (Centro Diurno “Il Granaio”, Gruppo di sostegno, Incontri al Caffè, Associazione di familiari “Alzheimer senza paura”…).

In questo senso il Progetto ha raggiunto risultati insperati: a fronte di costi contenuti, ha infatti prodotto benefici tangibili in termini di soddisfazione di bisogni che sarebbero rimasti inespressi, causando frustrazioni profonde; a fronte di un supporto limitato nel tempo, ha permesso ai nuclei familiari di entrare in contatto con altre famiglie, sperimentando il valore della condivisione e la buona energia che si instaura tra le persone quando si riesce ad uscire dall’isolamento; a fronte di un intervento sporadico, seppure professionale, il rapporto con gli operatori ha permesso l’instaurarsi di relazioni di affidamento molto significative, sia da parte del malato che dei suoi familiari.

È importante sottolineare che il servizio è stato offerto gratuitamente alle famiglie e anche la fruizione di altre iniziative sul territorio non ha richiesto alcuna contribuzione economica.

 

Fonte: Senigallia Notizie del 22/06/2012

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